IL DEBITORE NON MI PAGA, COSA RISCHIO SE VADO E GLI ROMPO, O MI RIPRENDO, CIO' CHE GLI HO VENDUTO?

Pur di riuscire a riscuotere i tuoi soldi le hai tentate tutte: hai concesso più tempo di quello previsto, hai accettato un piano di rientro che non è stato rispettato già dalla prima rata, hai accettato un assegno che è andato impagato, hai richiesto indietro almeno la merce senza risultato.

Ora la tua pazienza ha raggiunto il limite, anzi lo ha superato e pensando di passare alle vie brevi ti chiedi: visto che non mi paga, cosa succede se vado e gli rompo le finestre che gli ho montato, mi riprendo la stampante che gli ho venduto o gli spacco la centralina dell'allarme che gli ho installato?

Passare a queste vie di fatto, ti farà incorrere nel reato dell' “Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose”, art. 392 che recita:

Chiunque, al fine di esercitare un preteso diritto, potendo ricorrere al giudice, si fa arbitrariamente ragione da sé medesimo, mediante violenza sulle cose, è punito a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 516.

Agli effetti della legge penale, si ha violenza sulle cose allorché la cosa viene danneggiata o trasformata, o ne è mutata la destinazione.

Si ha, altresì, violenza sulle cose allorché un programma informatico viene alterato, modificato o cancellato in tutto o in parte ovvero viene impedito o turbato il funzionamento di un sistema informatico o telematico.”

Un'altra pessima idea sarebbe anche quelli di farti giustizia con l'aiuto di un aitante conoscente, come ho scritto nel mio post:“NON RIESCO A RISCUOTERE, COSA RISCHIO SE GLI MANDO QUALCUNO CHE LO SPAVENTI?

Prima che le tue azioni pregiudichino definitivamente la riscossione del tuo credito per via bonaria, rivolgerti al mio Studio potrebbe essere la migliore soluzione, perché recuperare i crediti con le manieri forti non è mai una buona soluzione da praticare. Puoi approfondire il perché nel mio post:“PERCHE' RECUPERARE I CREDITI IN MANIERA AGGRESSIVA NON E' UNA BUONA IDEA ?